L’Ecopsicologia/La corsa meditativa La corsa meditativaIl potente metodo dell’aumento della potenza energetica dell’organismo e dello sviluppo del suo sistema energetico è la corsa meditativa. Questa metodica è stata creata inizialmente dai ricercatori spirituali del Tibet (corsa “lun-gom”). In Russia è diventata popolare come la corsa di gruppo grazie agli sforzi di Ian Koltunov (Mosca). Il metodo è composto essenzialmente dal compimento delle meditazioni durante una lunga corsa di un gruppo di persone, con la velocità moderata che permette: a) di spostare l’attenzione dai sentimenti dalla sensibilità del corpo permettendo di non concentrarsi sulla stanchezza, b) di avere fisso il positivo stato emozionale, c) di allenarsi per avere la capacità della concentrazione dell’immaginazione e della meditazione, d) di sviluppare “la forza personale” (la forza della consapevolezza), e) dare gli sforzi armoniosi sui muscoli, sul cuore e sugli altri sistemi dell’organismo ugualmente ecc. Durante la corsa di un gruppo di 5 — 50 e di più persone il conduttore continuamente (proprio continuamente) dà i comandi. Durante la corsa meditativa tutti gli esercizi si compiono sull’alto livello energetico che come conseguenza aumenta il loro effetto. Le condizioni della sintonizzazione psichica di tutti i partecipanti e del monotono sfondo del lavoro del sistema muscolare, sono favorevoli per la concentrazione superiore. Tale metodo è meglio praticarlo dopo l’acquisizione delle basi dell’autoregolazione psichica. È sconsigliato fare partecipare a questo tipo di lavoro quelli che ancora non sono preparati perché loro non sono capaci di compiere il lavoro meditativo nel modo armonioso con tutto il gruppo e perciò creano le difficoltà agli altri. Sotto descrivo la nostra modificazione di tale metodica come un programma di durata di circa 2 ore (senza considerare il tempo della preparazione). Tale programma è la tappa del passaggio verso i metodi superiori del lavoro spirituale che saranno descritti avanti. Gli allenamenti iniziali non devono superare 30 minuti e dopo si può gradualmente aumentare gli sforzi. Il sistema muscolare durante gli allenamenti si trasforma e perciò è necessario aumentare nell’alimentazione la quantità di proteine (latticini, uova, noci, funghi ecc.). Dopo gli allenamenti è consigliato bere latte. Vorrei far notare che le donne possono avere un ritardo del ciclo (è molto conosciuto nella medicina sportiva); ciò non deve dare preoccupazioni. In caso che gli allenamenti vengano fatti la mattina, è meglio bere prima un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di miele. Se ci si allena durante il giorno o la sera meglio mangiare qualche ora prima. Correre con lo stomaco pieno è impossibile. Il vestiario durante la corsa deve essere leggero. In caso che la temperatura sia superiore a 0 gradi sarà sufficiente una tuta sportiva. Il riscaldamento del corpo non deve essere dannoso. D’estate durante il caldo si consiglia di fermarsi per fare il bagno all’aperto nei posti adatti. Ma meglio di tutto è fare la corsa la mattina e dopo, durante il giorno, trovarsi vicino all’acqua. Si può fare discussioni su argomenti diversi, per esempio sulle risorse alimentari del bosco. D’inverno si può concludere la corsa facendo il bagno nell’acqua ghiacciata, ma vicino deve esserci o l’ambiente caldo o il fuoco acceso. Se non esiste tale possibilità basta fare la doccia. È necessario lavare il corpo con acqua, in caso contrario ci si potrebbe sentire male. Prima della corsa è molto importante compiere la preparazione intensiva di tutti i muscoli del corpo (la sua metodica è stata descritta prima). D’inverno meglio farla dentro un edificio per uscire fuori nello stato fisico già riscaldato. Ora si comincia la corsa. Il conduttore corre per ultimo per far sentire a tutto il gruppo la sua voce. Il primo comando tratta della corretta postura:
“Attenzione alla postura. Il corpo è dritto. Si può anche inclinarlo appena indietro. I muscoli della schiena non devono essere tesi. Rilassiamoli. Anche la testa è spostata appena indietro. Rilassiamo i muscoli posteriori del collo. Attenzione ai piedi. Mettiamoli paralleli. Sono rilassati. Essi dolcemente toccano la terra. Rilassiamo i muscoli dei polpacci e delle cosce. Avremo la sensazione che le gambe siano sempre rilassate, il momento della spinta non è percepibile. Attenzione alla gabbia toracica. Essa è alzata. Durante tutta la corsa rimane in questa posizione. Facciamo entrare aria nel petto e così lasciamolo in questo stato espanso. La pancia è rilassata ma non si abbassa. Dobbiamo essere attenti che il corpo non cominci ad inclinarsi in avanti, altrimenti esso subito si stanca. Correggiamo la sua posizione. Attenzione alle mani: esse sono rilassate e si muovano liberalmente. Immaginiamo che il nostro corpo sia legato con un lunghissimo filo ad un lontano oggetto cosmico. Il corpo rilassato si trova per aria e quasi non tocca la terra. Abbassiamo la concentrazione della coscienza in muladhara. Da lì dirigiamo lo sguardo verso il centro della Terra. Vediamo lì il mare della Luce Focosa. Mandiamo dal muladhara il raggio verso di esso. Adesso esso raggiunge la dimora di questa Forza… Il potente impulso energetico si dirige in su lungo il raggio riempendo i chakra e tutto il corpo. Ripetiamo l’esercizio. La concentrazione è in muladhara. Mandiamo il nostro raggio verso il centro della Terra…, riceviamo l’impulso della Forza!… Percepiamo l’energia nei chakra. Tutto il corpo si è riempito di forza, di luce. Esso si è allargato, la densità dell’energia aumenta… Ripetiamo ancora e ancora una volta… Immaginiamo sotto la superficie della Terra, alla profondità di 30 metri, un aspirapolvere gigantesco. Quando lo accendiamo esso comincia ad aspirare e a mandare nel centro della Terra, per farle bruciare, tutte le energie scure che si trovano dentro e fuori di noi. Accendiamo il motore, il suo rumore aumenta, aumenta anche la sua potenza… Guardiamo nello spazio che ci circonda, osserviamo come volano giù dentro il tubo dell’aspirapolvere le energie scure. Osserviamo la loro strada… Loro si dirigano con la grande velocità verso il centro della terra e lì spariscono… Osserviamo lo spazio che circonda ognuno del gruppo a distanza di 1 metro. Aumentiamo la potenza del motore di 2 volte. Osserviamo come si staccano e volano via i pezzi scuri. Controlliamo con attenzione lo spazio attorno alla testa…, il collo…, il petto…, la pancia…, le anche.., le cosce…, i polpacci…, i piedi… Dirigiamo l’attenzione sullo spazio dentro ai nostri corpi. Ora la potenza aumenta di 4 volte. Il rumore dell’aspirapolvere è ancora più forte. La sua forza porta via tutto lo scuro che ancora è rimasto nei nostri corpi, che ancora non si è staccato. Osserviamo la testa, il collo, il petto, la pancia, le gambe… Il corpo si riempie da sopra con la pura luce che prende il posto di quello che è andato via… Rivolgiamo verso l’alto i palmi delle mani. Su di loro ci sono due palline da tennis fatte di bianca luce dorata. Passatele da una mano all’altra. Esse diventano più lucide più fulgide. Riuniamole in un’unica palla nella mano sinistra. Gonfiamola con l'energia del nostro anahata… Con il muladhara “inspiriamo” e con l’anahata “espiriamo” nella palla. (Ripetiamo 10 volte). La palla diventa grande come un cocomero… Ancora qualche “espirazione” nella palla. Adesso il suo diametro misura un metro… Ecco che le palle di ciascun membro del gruppo si riuniscono in un’unica grande palla… Guardiamo da dentro di essa e noteremo che ci divide dallo spazio circostante. Dentro la palla l’ambiente è trasparente e sottile e riempito con la chiara luce. In esso si respira in maniera miracolosamente facile, si percepisce l’assenza di gravità… Sembra che tutti i corpi si riuniscano in uno solo dentro la palla, in un unico organismo… Continuiamo la corsa dentro la palla. Facciamo una serie di pranayama. “Inspiriamo” la luce tramite le gambe ed “espiriamola” tramite il muladhara in avanti, buttando fuori tutto ciò che impedisce il movimento alla luce. Questa è la luce che si può vedere in abbondanza sotto la superficie della terra. Con la gamba sinistra “inspiriamo”, con il muladhara “espiriamo” (3-4 volte). Con la gamba destra “inspiriamo”, con il muladhara “espiriamo” (3-4 volte). Con la gamba sinistra “inspiriamo”, con lo svadhisthana “espiriamo”. (E così si continua con tutti i chakra). Con il muladhara “inspiriamo”, con l’anahata “espiriamo” (3-4 volte). Con la spina dorsale “inspiriamo” e con l’ajna “espiriamo” (3-4 volte). Con la gamba sinistra “inspiriamo”, con tutta la parte destra del corpo “espiriamo” (3-4 volte). Con la gamba destra “inspiriamo”, con la parte sinistra del corpo “espiriamo” (3-4 volte). Con il braccio sinistro “inspiriamo” tramite l’anahata, con il braccio destro “espiriamo”. (E al contrario). Con il muladhara “inspiriamo”, con il sahasrara “espiriamo”. (Lo facciamo più di una volta dopo di che si crea un flusso continuo della luce). Fermiamo questo flusso e osserviamo la nuvola di luce che si è creata sopra di noi e sta cercando di penetrare nei nostri corpi. Allora noi ci apriamo sotto di essa, la facciamo entrare e ci riempiamo con la sua tenerezza e purezza… Nelle mani di tutti abbiamo un piccolo sole. Osserviamo la sua luce dorata e percepiamo le sue carezze… Il sole nelle mani sì disfa…, assorbiamo il suo calore e la sua luce tramite le mani in anahata, percepiamo il gonfiore in chakra. Adesso emaniamo dall’anahata la luce e il calore del sole su tutto il vivente attorno di noi… Entriamo con la concentrazione nella parte destra dell’anahata. Troviamo lì il piano più sottile della luce e buttiamo via tutti gli strati grossolani. (La stessa cosa facciamo con la parte destra del vishudha, dopo con dell’ajna e dopo con del sahasrara. Di seguito la stessa cosa facciamo con la parte sinistra). Immaginiamo di essere una volpe. Una volpe rossa che con la sua grande coda corre per il bosco. La corsa per lei è uno stato naturale. Corriamo fra gli alberi, le piante e i sassi. Corriamo senza fare attenzione a tutto ciò che c’è intorno. Davanti alla volpe c’è una meta. Lei deve incontrare il sole che sorge. Ecco davanti a lei la collina senza gli alberi. Arriviamo alla cima e ci fermiamo. Stiamo lì a contemplare come sorge il sole. L’attesa è bellissima, siamo pronti… Il sole sale e tocca tutto con la sua luce. Guardiamolo. La luce del sole riempie il corpo. La luce diventa più densa e alla fine diventa liquida. Riempiamo con essa tutto il nostro corpo. La densità della luce in noi è sempre in aumento… … Adesso immaginiamo di essere il capriolo venuto da una favola. Facciamo un salto in alto, godiamo la libertà, il corpo si riempie di felicità e della gioia del volo sopra il bosco e i campi nella tenerezza del mattino, nella dorata luce del sole. Siamo colmi di felicità e d’entusiasmo. Respiriamo con tutto il petto la freschezza del vento caldissimo, mescolato con la luce del sole. Sotto di noi c’è un fiume del bosco e le coline coperte dall’erba e dai cespugli. Il tocco del vento caldo muove le foglie degli alberi. Stiamo avvicinandoci alla terra. Cominciamo a sentire il profumo dei fiori. Abbiamo toccato la terra, di nuovo abbiamo avuto la spinta, siamo nello spazio della luce e di nuovo la gioia infinita del volo!… Percepiamo con la nostra pelle il calore dei raggi del sole, sorridiamo al sole, a tutto il mondo, a tutto il vivente attorno: ai fiori, all’erba, agli uccelli, agli alberi, agli insetti, agli animali, alla gente! Vogliamo riempire tutti con la luce della gioia, fare sciogliere le anime grossolane!… Che felicità vivere in armonia e in amore con tutti e con tutto! Torniamo nel nostro corpo umano che continua a correre. Saremo a formare intorno a esso un “involucro” fatto di luce. “Involtiamolo”, cominciando da giù a distanza di 50 centimetri dal corpo, con la benda larga in senso orario guardando dal basso. Creiamo “l’involucro” attorno ai piedi…, attorno alle caviglie…, alle cosce…, alle anche…, alla pancia…, al petto…, al collo…, alla testa…, tocchiamo con le mani della coscienza da dentro “all’involucro” le sue pareti… Vediamo sopra di noi il nostro riflesso come se fosse il nostro doppio che corre con le gambe in su. Adesso dobbiamo formare “l’involucro” attorno al suo corpo: intorno alla testa…, al collo…, al petto…, alla pancia…, alle anche…, alle caviglie…, ai piedi… Stacchiamoci “dall’involucro” e prendiamo un volo all’altezza di 5 metri. Non guardiamo giù. Godiamo la freschezza del vento, della libertà, della vastità… Alziamoci sempre più in alto sopra il parco (il bosco, lo stadio). Attorno di noi volano gli uccelli, salutiamoli. Siamo già sotto le nuvole, osserviamoli da sotto. Prepariamoci ad attraversarli per arrivare lì dove risplende il Sole (se corriamo alla luce del giorno). Per un secondo immaginiamo di essere un piccolo missile e arriviamo lì, dove il mondo è pieno di luce e di gioia! La luce del Sole si riflette dalle nuvole bianche che si trovano sotto. Che splendore della gioia nei raggi del Sole! Siamo colmi di luce e di gioia! Adesso siamo diretti nel cosmo, lasciamo il sistema solare… Stiamo navigando nella vastità del cosmo infinito… Attorno ci sono le stelle… Il silenzio… In tutta la completezza percepiamo l’eternità e l’infinità dell’universo… Le stelle scintillano… Questo è il polso del cosmo. Entriamo in questo ritmo. Lo scintillio delle stelle. Il silenzio. La calma. L’Eternità e l’Infinità… Cominciamo il ritorno. Stiamo avvicinandoci al Sole. Esso diventa sempre più grande, più grande, tuffiamoci nella luce dei suoi teneri raggi, di nuovo ci riempiamo con essi, siamo colmi di gioia! Siamo fermi sopra le nuvole bianche in modo accecante, facciamo il tuffo attraverso loro. Sotto di noi c’è la superficie del nostro pianeta, i boschi, i fiumi, i campi, i paesi, le città… Cominciamo a scendere. Sotto di noi c’è la superficie della Terra. Illuminiamo tutto il vivo con la luce del Sole che abbiamo raccolto nei nostri corpi… Regaliamo la nostra tenerezza ai pini, agli abeti, alle betulle, agli uccelli, agli animali, alla gente… Auguriamo a tutte le persone di vivere in pace e in armonia con tutti e con tutto… Versiamo la luce dell’amore in tutti i cuori induriti. Liberiamoli dalla grossolanità, dall’odio, dalla violenza, dalle bugie! Riempiamo il mondo con la beatitudine della pace e dell’amore! Riempiamo tutti i cuori con la luce solare! Scendiamo sopra la nostra città, sopra il nostro parco, ancora più giù, guardiamo il gruppo delle persone che corrono, sono i nostri corpi, ci avviciniamo a ci riuniamo a loro. Scendiamo direttamente nel muladhara, mandiamo da esso un raggio verso il centro della Terra, riceviamo l’impulso della risposta appartenente alla Forza che riempie i nostri chakra e tutto il corpo… (L’ultimo ripetiamolo 3-4 volte). Lavoriamo per un po’ con “l’orbita microscopica”. Dopo ci percepiamo in anahata…, in manipura…, in svadhisthana…, in muladhara…, di nuovo in svadhisthana…, in manipura…, in anahata…, in vishudha…, in ajna…, in sahasrara…, sopra la testa…. Stiamo tuffandoci nella luce, voliamo nella libertà, percepiamo la gioia, la tenerezza, la purezza, la raffinatezza della luce solare! Cominciamo addensare la nostra forma volante, attirando in essa come la calamita la luce dello spazio sottile… La forma volante acquisisce i lineamenti del corpo umano, si addensa e si riempie della luce, poi comincia ad illuminarsi da sola come il sole mattutino e diventa un “doppio solare”. Lentamente riuniamo i corpi. Percepiamo in noi la densa luce solare, il prezioso dono dell’elisir d’oro. Cerchiamo di distribuirlo in parti uguali in tutto il corpo. Fra le mani abbiamo la palla della luce bianca-dorata. La posizioniamo davanti al manipura. Dietro al manipura aggiungiamo il tubo tramite il quale nel chakra, e dopo nella palla, arriva l’influsso della luce. Cresce la densità della luce dentro la palla (ma essa non si gonfia). Dopo che abbiamo riempito la palla, stacchiamo il tubo e lo facciamo sparire. Tutta l’attenzione dirigiamola dentro la palla. In essa cominciano i processi interni che portano all’aumento colossale della pressione! Nella palla imperversa il fuoco bianco-dorato della natura sottile!… Con l’aiuto delle mani facciamo entrare la palla nel manipura. Il chakra si sta allargando a causa della forza entrata in esso! Tutto il corpo si riempie con la grande potenza!… È molto difficile trattenere il corpo, esso vuole saltare e correre!… Fuori dal manipura comincia a sporgersi il triangolo rosso… Lui tira il corpo dietro di sé nel centro della pancia… (Dopo 1-2 minuti interrompiamo l’accelerazione con il comando:) Eliminare il triangolo!… I primi corrono sullo stesso posto! Aspettiamo gli ultimi! Con il manipura “inspiriamo”, con il vishudha “espiriamo”. (Più di una volta). Immaginiamo davanti all’anahata una profumata rosa bianca. I raggi del sole mattutino brillano nelle gocce della rugiada sui teneri petali. Facciamo entrare il fiore dentro l’anahata. Il chakra si riempie con il bellissimo profumo. (Facciamo entrare le immagini dei fiori in tutti i chakra). Immergiamoci nella profondità dell’azzurro cielo mattutino. Facciamo entrare questa luce nel corpo, occupiamo con esso tutto lo spazio dentro… Adesso riempiamo tutto il corpo con la luce dorata del sole che sorge… (Se siamo in inverno e c’è la neve pulita si può fare la corsa con i piedi scalzi). Continuiamo a correre. La concentrazione è nel centro delle mani, dove appare il calore pulsante. Percepiamo il polso nelle mani! La concentrazione è nelle punte delle dita. Lì appare il calore e il polso! Percepiamo il polso! (La stessa cosa percepiamo anche nello spazio fra le dita). Percepiamo le braccia, il petto, la testa e altre parti del corpo! Tutto il corpo si trasforma in un cuore pulsante! Percepiamo noi stessi come un cuore pulsante! Esso s’ingrandisce di due volte, di dieci volte… Il grande cuore pulsante è un potente organo pieno di sangue caldo, in lui c’è una grande forza infinita!… Pulsiamo!… Lentamente ci rannicchiamo, diventiamo più densi e di nuovo percepiamo il nostro corpo e sentiamo in esso la potenza di questo cuore gigante… Dirigiamo lo sguardo nello spazio della luce sopra la testa. Ci versiamo con la consapevolezza nello spazio che ci circonda.. Concentriamoci sulle piante che vediamo intorno: l’erba, i fiori, i cespugli, gli alberi. (Se siamo in inverno facciamo esclusione). Percepiamo il loro stato, dirigiamo su di loro la nostra tenerezza… Sintonizziamoci sullo stato emozionale degli uccelli che cantano, dirigiamo su di loro il nostro amore. Dietro di noi si avvicina il muro del vento-luce. La luce sottile, sul piano sottile, soffia attraverso i nostri corpi togliendo e portando via tutti gli strati grossolani. Gli involucri sono sgonfiati. Percepiamo noi senza corpi che navighiamo nello spazio della luce e il vento-luce ci spinge in avanti. Riuniamoci tutti in una grande palla di luce e continuiamo a navigare… Di nuovo acquisiamo l’individualità, diventando più densi immaginando di essere dei cigni bianchi. Voliamo in alto verso il sole che sorge. Sopra di noi c’è il cielo azzurro, pieno di nuvole bianche. Siamo a godere del volo, percepiamo il calore della tenera luce del Sole. Nel corrente dell’aria calda le piume stanno vibrando. Muoviamo le ali. Guardiamo giù. Sotto di noi vediamo il fiume che attraversa il bosco e porta le sue acque nel grande lago, pieno di piccole isole. Avviciniamoci all’acqua, alla superficie che ci fa da specchio. Tocchiamo l’acqua con le zampine, ci siamo fermati, guardiamo intorno… Tutti i cigni dolcemente parlano fra loro nella loro lingua musicale. Avviciniamoci uno all’altro, dolcemente mettiamo la testa sulla schiena degli amici. Il vishudha si riempie della beatitudine di questo minuto. Avviciniamoci tutti ad una verde isola di canne bambù e osserviamo le immagini specchiate dall’acqua. Ma arriva il momento di ripartire! Siamo diretti verso il Sole. Sempre più su… Lasciamo che la luce solare si versi nei corpi, si accumuli e ci riempia dalla coda fino agli occhi. Dirigiamoci verso il Sole e ci riempiamo con la densa luce dorata… Tutto il corpo si riempie della pesante, densa, beata luce-forza, della forza dell’amore… Scendiamo giù e caschiamo nei corpi umani. Dentro di loro si distribuisce il dorato carburante della vita. Creiamo la densità più grande nei chakra inferiori. Da sopra si versano le nuove porzioni della stessa luce, i corpi si riempiono di essa fino al fondo… (L’esercizio per superare le salite durante la corsa:) Attraverso il muladhara da sotto nei nostri corpi soffia un forte corrente della luce bianca che proviene dalla Terra. Esso riempie tutto il corpo come l’involucro del palloncino. Il corpo si gonfia, diventa senza peso… Adesso diventa difficile trattenerlo sulla superficie della Terra, esso cerca di staccarsi e volare via… Con difficoltà cerchiamo di toccare con i piedi la strada da corsa… Con tanto sforzo tocchiamo con i piedi la Terra… Spostiamo la concentrazione in anahata, guardiamo da esso sul mondo intorno…, entriamo in manipura, guardiamo da lì…, in svadhisthana…, in muladhara…, di nuovo in svadhisthana…, in manipura…, in anahata…, in vishudha…, in ajna…, in sahasrara.., ci siamo fermati sopra il sahasrara nell’immagine della chiara nuvola-disco… Attiriamo verso di noi la luce, diventiamo sempre più splendenti… Riuniamoci tutti in un grande disco. Esso comincia ad attirare verso di sé la sottile luce dallo spazio circostante ed a riempirsi di quella… La luce dentro arde sempre di più… Più che aumenta la densità della luce dentro il disco, più intenso diventa l’arrivo dell’energia dallo spazio… Accumuliamo in noi la colossale potenza… Il disco adesso è capace di trasportarsi in un instante dentro lo spazio con la velocità del pensiero… Ci spostiamo sopra le nuvole nello splendore della luce solare… Rimaniamo dietro ai corpi che corrono… Adesso spostiamoci molto più in avanti di loro…Verso i corpi costruiamo i fili fatti della luce. Ogni filo si lega nel centro della pancia del corpo fisico. Prendiamo a traino i nostri corpi. Il disco comincia ad aumentare la velocità, i fili diventano tesi… Trasciniamo il corpo, la velocità aumenta lentamente… I fili si trasformano in corde ombelicali. L’energia del disco si trasferisce tramite loro nei corpi. I corpi si riempiano della stessa forza che prima apparteneva al disco ed ha anche le stesse caratteristiche… Adesso, di nuovo, ognuno immagina di essere una nuvoletta sopra il corpo che corre. Attiriamo verso di noi la luce dallo spazio circostante. Grazie a questa luce diventiamo sempre più densi finché non prendiamo la forma umana. Adesso siamo i “doppi solari” che corrono sul secondo piano sopra la testa del corpo che corre sulla terra. Percepiamo noi stessi lì, sul secondo piano. Corriamo dentro lo spazio della luce dorata, facciamola entrare e addensare dentro di noi…La luce nel corpo del “doppio solare” diventa sempre più densa… (Si può fare la meditazione “la croce di Buddha”, i pranayama ed altri esercizi senza smettere di percepire noi sul “secondo piano”). Scendiamo sulla terra dalla parte destra del corpo che corre. Prendiamolo con la mano sinistra per la sua mano destra. Corriamo insieme, vicino, la mano nella mano. Ci trasferiamo nel corpo che corre, ci riuniamo ad esso. Percepiamo la beata forza dell’elisir d’oro che si diffonde in tutto il corpo… Spostiamo l’attenzione nel muladhara. Percepiamo esso come un fondamento stabile. La casa costruita sopra di lui non avrà mai problemi. Percepiamo la forza dell’elisir d’oro nel muladhara. Colleghiamo con il raggio il muladhara con la Luce Focosa nel centro della Terra. Il muladhara è completamente pieno della luce densa, dell’energia e della forza. Scambiamo la corsa con la camminata. Ci meravigliamo di come sia strano camminare, perché la corsa è diventata lo stato naturale per noi. Osserviamo il nostro modo di respirare e il nostro polso. Essi si trovano nello stesso stato come nel momento nella normale camminata.”
Dopo la corsa bisognerebbe fare la doccia e fare gli esercizi di rilassamento. Vorrei far notare che la leggerezza e la presenza delle emozioni positive si raggiunge soltanto durante la corsa meditativa del gruppo ed è impossibile durante la corsa individuale. Vorrei aggiungere altri esempi delle meditazioni che possono essere incluse nel programma della corsa:
“La croce di Buddha” sotto la guida del conduttore. “Sul “secondo piano” cambiamo la direzione ed eseguiamo i movimenti chiesti dal conduttore. Durante la corsa nel bosco o nel parco “allunghiamo” le braccia che escono dagli anahata e dolcemente accarezziamo le cime degli alberi. Ci allontaniamo dal corpo in avanti, dopo corriamo vicino, prendendolo per la mano, spingiamolo toccando la schiena. (Questa meditazione può diventare facilmente un gioco, pieno di scherzi). Durante la corsa sul “secondo piano” attacchiamo ai chakra i “tubi cosmici” e “facciamo il pieno” con il “carburante cosmico”: il muladhara con il “carburante della vita eterna”, lo svadhisthana con la purezza e con la trasparente raffinatezza, il manipura con l’energia del forte e armonioso movimento, l’anahata con la luce bianca dell’amore, il vishudha con la raffinatezza dell’azzurro cielo mattutino e dei primi raggi dorati del sole, con la rugiada e con il profumo dei bellissimi fiori, l’ajna con l’attivo “carburante dell’intelletto”, il sahasrara con la finissima luce cosmica, che riempie e abbraccia tutto. Percepiamo l’integrità di tutto il sistema dei chakra, dell’organismo, la sua indistruttibile capacità di resistere contro le difficoltà che s’incontrano sulla strada. Il perfezionamento prima di tutto è nell’Amore. Sentiamo dentro di noi l’amore verso tutto il vivente. Il perfezionamento è nella Saggezza. Ci riempiamo con la capacità di capire tutto e tutti e la riuniamo alla capacità di Amare. Il perfezionamento è nella Forza. Sentiamo in noi una forza perfetta ed indistruttibile, riunita con l’Amore e con la Saggezza e anche la grande disponibilità altruista di servire. Percepiamo in noi le caratteristiche di Quelli Che avevano già raggiunto il Perfezionamento. Percepiamo di essere con Loro una cosa sola. Percepiamo Loro dentro di noi. Percepiamo in noi la semplicità e la chiarezza del Loro Amore perfetto…, la profonda, grande, universale Saggezza, l’infinito coraggio e la Forza onnipotente!… Tutte queste qualità le incorporiamo in noi per sempre! Percepiamo noi mentre corriamo in posizione dietro i nostri corpi. Con le mani puliamo dentro e fuori di essi da tutto ciò che non è fatto di luce. Laviamoli con il tubo e riempiamoli con la luce. Sul “secondo piano” percepiamo le nostre strutture energetiche principali… Compiamo l’esercizio con “l’orbita microcosmica”. Concentriamoci nel citrini al livello dell’anahata. Da questo punto prendiamo la direzione in avanti attraverso l’anahata nella vastità della luce raffinata. Sciogliamoci dentro di essa, immaginiamo di essere una cosa insieme con questa luce… Torniamo di nuovo alle forme di corpi umani… Sentiamo dentro la forza che riempie il corpo che corre sul “secondo piano”. Esso diventa denso e flessibile. Contraiamo i muscoli delle gambe…, della schiena…, delle braccia…, del petto… Cerchiamo di percepire meglio possibile la tensione di tutti i muscoli della schiena… Con il corpo forte e flessibile facciamo dei salti sul pavimento del “secondo piano”… Corriamo alzando i ginocchi…, poi toccando con i piedi i glutei… Concentriamoci nel centro della pancia. Tiriamo fuori da lì il “tentacolo” e attacchiamolo alla nuvola più vicina. Tutta l’attenzione spostiamola verso il “tentacolo”. Contraendolo il nostro corpo si sposta in avanti. Non c’è nessun tipo di sforzo da parte dei muscoli! Contraiamo soltanto il “tentacolo” (la velocità della corsa aumenta bruscamente, ma la sforzo fisico non è percepibile). La corsa si trasforma nella camminata. Con il “tentacolo” attacchiamoci agli oggetti diversi e cerchiamo di avvicinarci a loro. Studiamo il meccanismo del funzionamento del “tentacolo”. Contraiamolo e rilassiamolo. Contraendolo l’energia del corpo non si consuma, esso non si stanca. Immaginiamo noi che corriamo dietro i nostri corpi. Con il raggio della luce purifichiamo il meridiano centrale, cominciando da sotto fino ai chakra della testa. Possiamo permetterci di giocare e divertirci. Immaginiamo che ci siamo allontanati dal corpo e facciamo le capriole. Possiamo muovere le gambe in modo buffo senza vergognarci, tanto nessuno ci vede. (Possiamo ridere e ascoltare le risate degli altri). Corriamo sul “secondo piano”. Percepiamolo come la nostra casa così conosciuta e accogliente… Prima di scendere sul “primo piano” fissiamo i capi delle corde di gomma sul “secondo piano”. Essi si allungano e non ci daranno fastidio, ma con il loro aiuto in qualunque momento si può sempre tornare indietro. … Fissiamo le corde. Scendiamo sul “primo piano”. Un capo della corda attaccato nel centro della pancia. Tocchiamo la corda con le mani. Tiriamolo e siamo già sul “secondo piano”. (Durante la corsa in salita:) Immaginiamo di trovarci dentro del forte corrente dell’acqua. Esso ci porta in avanti con la grande velocità… Immergiamoci nello spazio della luce dentro il corpo. Osserviamolo e purifichiamolo. Rivolgiamoci alla Luce dentro la Terra. Osserviamo la Terra come il pianeta vivo e che ci ama. Sperimentiamo la natura di quella Luce che La riempie e non abbiamo più dubbi che la Terra sia viva e che ci ami come i propri figli! Mandiamo verso di lei l’emozione della nostra riconoscenza… Immergiamoci dentro la Luce della Terra. Percepiamo la sua tenerezza. L’immersione deve essere completa. Ci allarghiamo con la nostra consapevolezza dall’anahata in tutto lo spazio dentro la Terra. Siamo diventati una cosa sola con il nostro pianeta. Ognuno percepisce se stesso nello spazio della madre-Terra piena della tenera Luce. Osserviamo lo spazio dentro la Terra e in più una piccola collina della luce sulla sua superficie: questo è lo spazio dentro il corpo. Osserviamo dallo spazio dentro la Terra gli spostamenti della collina della luce sulla sua superficie. Entriamo di nuovo con la concentrazione della consapevolezza nei nostri corpi. Percepiamo in loro la Luce della Terra. Rimaniamo a guardare il sole che sorge. Laviamo il viso con la sua luce, facciamola entrare in tutto il corpo attraverso il viso la sottile luce della primavera, la luce della mattina primaverile e riempiamo con essa i nostri corpi! Rivolgiamo lo sguardo in su, attraverso il sahasrara, possiamo vedere le nuvole della Luce, che si sono accumulate sopra di noi, è la dorata Luce! Alziamo le braccia e con il loro aiuto facciamo entrare in noi l’onda di questa Luce! Osserviamo come la luce della Terra dentro i nostri corpi si riunisce alla luce del Sole... ”
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