L’Ecopsicologia/Dhyana DhyanaDhyana è il grado delle pratiche meditative che portano al Samadhi. La meditazione è il lavoro della coscienza finalizzato allo sviluppo della stessa (la coscienza) sulla via che porta alla Perfezione ed all’Unione con il Creatore. La meditazione viene praticata su tre gradi dello schema in esame. Sul grado di dharana l’adepto impara anche a diffondersi con la sua coscienza nelle più fini e meravigliose cose del mondo materiale. Con tale sintonizzazione egli si conferma nel guna sattva. Per mezzo del lavoro con lo Yidam Divino esso può subito entrare in contatto con la Rivelazione della Coscienza Divina. Sul grado di dhyana si lavora ad accrescere la coscienza, a diventare forti in finezza. Sul seguente grado gli sforzi saranno concentrati sull’interazione tra la coscienza individuale e la Coscienza di Dio Universale e sull’Unione con Esso nel Suo Aspetto Focoso e nell’Immensità. Nell’ambito della dhyana, il più efficace lavoro meditativo è quello che si svolge sugli speciali punti di forza — le zone sulla Terra energeticamente più significative per l’uomo. Tra una gran quantità di tali punti devono essere scelti quelli che favoriscono l’espansione della coscienza nei finissimi eoni. La sequenza di tali punti scelta correttamente garantisce la facile e semplice soluzione dei più complicati problemi della “cristallizzazione”, con altre parole la crescita quantitativa della coscienza. Allo stesso fine possono essere praticati sullo sfondo delle speciali metodiche meditative, gli esercizi sportivi, bagni invernali all’aperto, “corsa meditativa”. “La vescica inferiore di percezione” (termine di Juan Matus; ved. [10]), la cui parte essenziale è il chakra anahata, alimentata energeticamente dal dan-tian inferiore (il complesso di tre chakra inferiori) è la struttura dell’organismo responsabile della meditazione. Dall’inizio delle pratiche meditative fino alla Vittoria completa nell’Unione con la Coscienza Primordiale, bisogna ricordarsi sempre che il pregio principale dell’uomo è il suo cuore spirituale sviluppato. Proprio per mezzo di esso l’uomo si unisce con Dio, quindi, in tutti i modi, va mantenuto pulito sviluppando il cuore spirituale. Quanto tutto detto sopra permette di accettare queste parole non come una bella metafora ma come conoscenza ben concreta, come guida pratica all’azione. I gradi della scala di ascensione spirituale in esame sono destinati proprio ad imparare a posizionare prima tutta la coscienza nell’anahata, poi provvedere alla crescita dell’anahata nei limiti del corpo e quindi anche fuori dei suoi limiti — fino alla misura del “bozzolo”, poi della Terra e quindi anche fuori della Terra nei supremi eoni. In tal modo cresciamo come l’Amore. Dio è Amore, quindi, possiamo unirci con Lui soltanto dopo di esser diventati (ognuno di noi) un Grande Amore, una Grande Anima composta dell’Amore! Oltre ai gradi principali che stiamo esaminando adesso, non esiste altra via per svilupparsi fino alla Divinità.
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