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Conoscere Dio al giorno d'oggi, sviluppo e significato della vita.
Metodologia dello Sviluppo Spirituale.

 
“La radice”
 

L’Ecopsicologia/“La radice”


“La radice”

Il Fuoco Divino può essere sperimentato diversamente: Lui è sempre presente in quella parte del nostro pianeta, dove è stata cominciata la sua creazione — nel suo centro.

Anche lì può essere realizzato il battesimo Focoso. Spostandosi in profondità sulla scala della pluridimensionalità, sotto la componente Focosa del centro del pianeta, è possibile trovarsi nella dimensione superiore dello spazio e sperimentare lì la Consapevolezza Primordiale nella Sua Dimora.

Il passaggio nella Dimora del Creatore per ogni uomo è la “radice” energetica che collega il suo anahata con la dimensione superiore dello spazio. Soltanto spostandosi su questa “radice”, quello che ha acquisito la forza sufficiente nella raffinatezza e ha imparato a penetrare nei lochi superiori, può sperimentare completamente Dio-Padre.

Della “radice” parlava anche Krishna nella Bhagavad Gita.

I taosisti della Cina lavorano con questa struttura e la chiamano “gambo del fiore dorato”.

Gli yogin del Tibet che lavorano secondo metodica tummo, sulla “radice” fanno alzare il Fuoco Divino nel corpo [62-63].

Della stessa cosa parla Agni-yoga (Fiori del Giardino di Morya. Appello [34]).

L’immagine meditativa per lavorare con la “radice” è stata proposta da Dio tramite l’apostolo Paolo (Romani 11:18).

Ma la maggior parte della gente è convinta che dentro la Terra sì trovi… l’inferno, e che invece Dio sì trovi… “sopra” (riguardo al nostro pianeta)…

… Io capisco che per un materialista è molto difficile immaginare la penetrazione nel centro della Terra: perché per lui la Terra si associa con qualche cosa molto “dura”…

Ma un mistico che ha avuto il successo e ha acquisito la capacità di entrare nei superiori eoni sottili, vede il nostro pianeta come la palla con tanti strati della Viva Luce-Amore, nella quale lui può spostarsi da uno strato all’altro (da un eone all’altro), diffondersi in ognuno di esso, raccogliersi di nuovo in un grumo della consapevolezza individuale, acquisire le forme e le misure diverse, uscire fuori dai confini “dell’isoletta” del pianeta ed entrare nell’Oceano “dell’Infinità” e sciogliersi in Lui…

Per realizzare tutto questo bisogna staccarsi da guna tamas, passare attraverso rajas e sattva, raggiungere il contatto diretto con Dio nella qualità della consapevolezza immortale, libera dal corpo ed aspirata verso l’amorevole Unione con l’Amato Principale.

Questo Percorso religioso chiamato da Dio la Via Retta non somiglia affatto alle forme tradizionali delle religioni, nelle quali la gente ha paura della morte del corpo e piange per i corpi morti, dove le persone sono così innamorate di se stesse e sono schiave della ghiottoneria, convinte di avere il diritto incrollabile di ammazzare gli animali e di mangiare i loro corpi…

Non c’è grande differenza se noi sperimentiamo Dio nella Sua Forma Focosa prima nel centro Focoso del nostro pianeta o nel Focoso Mahadublo. Ma la sperimentazione di uno e dell’altro è indispensabile.

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