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Conoscere Dio al giorno d'oggi, sviluppo e significato della vita.
Metodologia dello Sviluppo Spirituale.

 
Lavoro con le immagini figurate (“visualizzazione”)
 

L’Ecopsicologia/Lavoro con le immagini figurate (“visualizzazione”)


Lavoro con le immagini figurate (“visualizzazione”)

Agli esercizi di hatha-yoga (o agli altri allenamenti) possono essere aggiunti gli esercizi dello sviluppo della capacità della creazione delle immagini figurate. Questo prepara per l’assimilazione delle forme superiori della meditazione, crea le premesse necessarie per l’acquisire la chiaroveggenza.

Cominciamo dal più semplice: immaginiamo il pomodoro, la mela, la succosa pera, percepiamo di esaminarli, di annusarli, di assaggiarli, di sentire il loro sapore, di inghiottirli con piacere…

Ci trasportiamo nella mattutina calma del lago: siamo in barca… Attorno a noi c’è una boscaglia di canna, umida dalla rugiada… Su ogni foglia si vedono piccole, tenere gocce… Lo sciabordio dei pesci… Il canto degli uccelli…

Siamo sulla spiaggia nella mattutina luce del sole… La calda e tenera luce del Sole penetra e riempie tutto il corpo, l’anima…

Siamo a cercare i funghi: tagliamoli e puliamoli — con l’amore — togliamo il caduto fogliame dell’autunno, ammiriamo il grande porcino…

Si può inventare tante varianti del gioco dell’immaginazione. È necessario che loro portino la sintonizzazione con la raffinatezza, la bellezza, la beatitudine. Essi devono insegnare anche il sattva.

Si può complicare l’allenamento con il seguente metodo: immaginiamo di essere noi stessi qualche oggetto sattvico — la succosa dolce pera, la fragola, il tenero profumato fiore, il tenero sole. Si può imparare a collocare tutte queste immagini, riempite con la propria coscienza, con la percezione “dell’io”, anche nella gabbia toracica — nel chakra anahata…

Quando questa capacità sarà sviluppata perfettamente, noi non avremo più la difficoltà di invitare nell’anahata il Maestro Divino, la Sua Immagine conosciamo molto bene tramite le foto… E proprio lì che Lui comincia a sorridere e parlare…

Ma tutto questo sarà possibile soltanto nel caso che noi siamo degni: se viviamo nel modo giusto, se rinforziamo noi stessi nel sattva, se studiamo realmente nel modo intensivo l’Insegnamento di Dio e lavoriamo sulla nostra trasformazione secondo esso.

Il lavoro con le immagini figurate ha anche l’altro nome che è arrivato dal buddismo tibetano: “visualizzazione”. Ma è molto importante ammonire l’atteggiamento non critico verso le raccomandazioni concrete sulla “visualizzazione”, con le quali a volte ci si può incontrare nella letteratura o nell’esibizione di qualche propagandista ignorante del buddismo.

Per esempio nella letteratura esistono i consigli di circondare il proprio corpo con immagini di “idoli arrabbiati” con lo scopo della “magia difensiva”, con altre parole dei diavoli e demoni. E anche queste immagini da un certo momento realmente “prendano la vita”, riempiendosi delle corrispondenti creature dell’inferno…

Una volta un dottore-mistico di St.Pieterburgo, famoso nel passato, non molto intelligente, pieno di vizi etici grossolani, cominciò ad assimilare questi metodi della magia nera insieme al suo gruppo di allievi.

L’effetto apparse subito e come prima cosa, la gente che parlava con lui si ammalava.

Quando tutto il loro gruppo si presentava ad osservare le lezioni degli altri gruppi, allora succedeva che qualche allievo cadeva privo di sensi.

La grossolanità della coscienza di questo dottore diventò mostruosa, lui diventò un diavolo in carne, ma continuava ad insegnare e “guarire”. Ma si capisce subito che gente come questa non può guarire nessuno, può soltanto danneggiare, “fare il malocchio”.

Questa storia finì con l’uccisione del dottore, lui è stato accoltellato nel proprio bagno, così hanno scritto sul giornale. Probabilmente è stata una delle vittime della sua “guarigione” o qualcuno degli amici della vittima.

Noi non vogliamo andare nell’inferno! Noi ci stiamo preparando per diventare Dio, ma non diavolo! Perciò ricordiamo questo triste esempio della degradazione spirituale come l’esperienza tragica altrui, ci allontaniamo da essa e ci dirigiamo nelle sedi della Purezza, della Luce, della Tenerezza, dell’Amore per sintonizzarci con essi e diventare loro.

* * *

Se voi siete già in possesso di qualche esperienza che potrebbe essere utile per gli altri, allora unitevi insieme ai vostri amici e provate ad insegnare loro. Le vostre conoscenze, le capacità e gli sforzi si riuniscono e voi crescerete tutti insieme, preparandovi per i prossimi scalini della crescita spirituale.

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